Comprendere le Condizioni Mediche che Causano la Caduta dei Capelli

Comprendere le Condizioni Mediche che Causano la Caduta dei Capelli

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I capelli costituiscono un elemento essenziale per determinare la nostra percezione di bellezza. Non importa che siamo uomini o donne: i luoghi comuni che descrivono le ragazze come vanitose e ossessionate dalla cura dei capelli sono obsoleti, perché anche per gli uomini una chioma folta e in salute, tutta da accarezzare, rappresenta un motivo di orgoglio che alimenta l’immagine positiva del proprio corpo, e infonde maggiore fiducia nell’immagine di se stessi che viene trasmessa agli altri. Ma i capelli non sono solo un veicolo di trasmissione di fascino, un’arma seducente: sono anche parte integrante dello stile di ciascuno, esattamente come il modo di vestire, e come tale esprimono una parte della nostra personalità.

Tutti questi elementi fanno sì che il sopraggiungere improvviso di un momento in cui i capelli iniziano a cadere in quantità che eccedono l’effluvio normale coincida con una fonte di significativa preoccupazione. Per capire quando questa è motivata, occorre conoscere il ciclo vitale del capello che, essendo un annesso cutaneo, è soggetto a una nascita, una crescita, una caduta e in seguito a una rigenerazione.

Comprendere esattamente come funziona questo meccanismo continuo comporta la capacità di intuire meglio di cosa ha bisogno la propria chioma per poter risplendere e tornare ad essere perfettamente in salute, in base ai suoi punti di forza e debolezza. In tal modo si riuscirà a individuare i prodotti migliori per prendersene cura, i comportamenti da mettere in atto per assicurarsi dei capelli folti e sani, e si imparerà a distinguere quando non è necessario spaventarsi dal momento che si tratta di un episodio di caduta normale, o viceversa è il caso di correre ai ripari perché ci si trova di fronte a un caso di alopecia.

Di seguito ci occuperemo proprio di questo argomento: cercheremo di definire le cause della caduta dei capelli e vedremo quali sono i rimedi medici efficaci per contrastarla o porre rimedio a una situazione ormai avanzata.

Cause di caduta dei capelli

Iniziamo dall’origine, partendo dalle cause che possono spiegare la caduta dei capelli. Come accennavamo, si tratta di un fenomeno normale, dal momento che il capello segue un ciclo di vita che a un certo punto si conclude. Tuttavia, se si nota che la quantità di capelli persi è eccessiva, o il periodo durante il quale ciò avviene dura per un tempo troppo prolungato, è possibile che ci si trovi di fronte a un problema. In certi casi, non è troppo tardi per intervenire: riuscire a capire quali sono i prodotti migliori per rispondere alle esigenze della propria chioma, adottare i comportamenti corretti che non rischiano di danneggiare o indebolirla ulteriormente, può rappresentare un valido aiuto per ritardare l’effetto o contenerlo.

L’obiettivo è infatti quello di evitare, quando possibile, o quanto meno posticipare, il momento della caduta massiva, dato che per qualsiasi uomo o donna rappresenta un fatto abbastanza drammatico: stiamo perdendo qualcosa che ci fa sentire belli, un simbolo di buona salute, un elemento che ci rende orgogliosi e che mostra agli altri quanto ci teniamo alla nostra persona e alla cura della nostra immagine. Tuttavia, il più delle volte ci troviamo di fronte a un fenomeno normale, determinato dal ciclo di vita del capello, che si articola naturalmente in tre fasi principali che si susseguono. Come tutti gli annessi cutanei, abbiamo una fase di crescita che può durare anche 7 anni (detta fase anagen); la seconda fase è detta catagen, e consiste in una graduale interruzione fisiologicamente stabilita di tutte le principali funzioni vitali del capello, della durata che può arrivare a 15 giorni; infine, abbiamo la fase terminale (o telogen), detta anche di riposo funzionale, in cui il capello cessa di fatto di essere vitale prima di cadere, dopo un periodo compreso tra i 90 e i 100 giorni. Dopo la caduta, rimane dello spazio per dei nuovi capelli, che possono iniziare il loro ciclo vitale partendo da una nuova fase anagen.

Quindi, la prima e principale causa della caduta dei capelli è del tutto fisiologica e, considerando che la fase anagen può durare mediamente da 3 a 7 anni nella donna e da 2 a 4 nell’uomo, è naturale e fisiologico che si perda una quantità di capelli che si aggira intorno a un numero compreso tra i 50 e i 100 al giorno. In pratica, come tutti gli animali, anche noi abbiamo la nostra muta e ciò fa sì che nel corso della nostra vita ogni ciclo si ripeta almeno una ventina di volte.

Ovviamente, però, ci sono dei fattori che possono influenzare questo processo naturale, che può essere condizionato in maniera significativa da differenti tipi di stress ambientali, chimici o fisici, che possono accelerare o rallentare il ciclo vitale della chioma. Per questo motivo, in certe persone si può osservare, anche a distanza di 3 mesi dall’evento scatenante, una perdita consistentemente maggiore, oppure il fenomeno contrario, con la crescita fiorente di un gran numero di capelli nuovi. Se la perdita di capelli è notevole, dura a lungo e, soprattutto, non riesce a essere compensata dalla crescita di capelli nuovi, ci si trova a dover affrontare il primo di questi casi.

Ciò significa che una folta capigliatura inizia a diradarsi o addirittura a presentare dei buchi. Allora è il caso di richiedere il supporto del medico e selezionare i prodotti migliori, per poter tamponare tempestivamente la situazione.

Vediamo ora nel dettaglio le circostanze che possono rappresentare un problema che può predisporre ad un’alopecia. Si tratta di fenomeni di natura organica, ambientale o dipendente da abitudini alimentari e di stile di vita.

Innanzitutto, un’estrema importanza riveste il livello di certi ormoni che possono facilmente condizionare negativamente il ciclo vitale del capello e favorire la caduta. Tra gli eventi che pongono maggiormente a rischio di subire questi sbalzi, troviamo il periodo immediatamente successivo al parto e la menopausa per le donne, e l’andropausa per gli uomini.

In secondo luogo, anche le sostanze che introduciamo nel nostro organismo attraverso l’alimentazione hanno un influsso sulla salute dei capelli. Gli alimenti migliori sono quelli ricchi di biotina, rame, zinco e vitamina C, tutti nutrienti utili a mantenere i capelli in salute. Al contrario, le diete drastiche possono rivelarsi estremamente dannose, rischiando di favorire una caduta abbondante.

Per quanto concerne lo stile di vita, gli elementi di rischio possono essere esterni e incontrollabili, come lo stress, sia mentale che fisico. I risvolti infausti di questa circostanza sono osservabili fino a 3 mesi di distanza, che coincidono con i tradizionali 90-100 giorni di fase telogen, necessari per creare un riassestamento e preparare la nuova crescita.

Possono essere fonti di stress un periodo di intenso studio, di sovraccarico lavorativo, ma anche l’eccessiva esposizione al sole e l’utilizzo frequente di cappelli per proteggersi dal caldo o dal freddo. Altri fattori, invece, dipendono direttamente dal nostro controllo, come l’assunzione di alcol o l’abitudine al fumo, che favoriscono sia lo stress ossidativo che quello organico, rischiando di nuocere non solo alla salute dei capelli, ma a quella dell’intero organismo.

Infine, oltre ai fattori endogeni, ci sono delle circostanze esterne in grado di apportare un contributo significativamente negativo. Abbiamo menzionato l’eccessiva esposizione al sole, ma altrettanto negativi sono l’inquinamento, le acconciature e i prodotti che possono agire in modo aggressivo sulla cute mentre li utilizziamo proprio per prenderci cura dell’igiene della nostra chioma. Spesso infatti non facciamo troppo caso allo shampoo che compriamo, e ne acquistiamo uno che non è adatto al nostro cuoio capelluto, una parte essenziale nel determinare la salute dei capelli.

In che modo le condizioni mediche influenzano la caduta dei capelli?

Tralasciando gli shock fisici ed emotivi, che possono causare degli effetti nefasti ma solo temporanei sulla chioma, entriamo ora maggiormente nel merito delle cause organiche che possono sottendere una caduta cospicua dei capelli, ovvero il superamento della fatidica soglia dei 100 al giorno e del limite oltre il quale la crescita di bulbi nuovi non riesce a rimpiazzare la perdita. Talvolta infatti possono sopraggiungere delle condizioni mediche particolari, delle situazioni fisiologiche, o addirittura alcune malattie che possono interferire pesantemente con questo equilibrio.

Un esempio è il momento della gravidanza, che determina molti cambiamenti a partire dal cuoio capelluto, tanto che molte donne si accorgono di avere dei capelli più spessi, belli da vedere, e una chioma nel complesso più folta. Dopo il parto, o comunque entro pochi mesi, la situazione si rovescia: una perdita ingente determina un ritorno alla normalità e una stabilizzazione.

Ciò avviene per via dei cicli ormonali del tutto peculiari che si susseguono tra gestazione e parto, ma nel corso della vita possono capitare eventi analoghi per diversi motivi. Ad esempio, la menopausa, così come i problemi alla tiroide, possono causare una caduta permanente o temporanea. In particolare, l’irregolarità nel ciclo ormonale e gli squilibri causati da un funzionamento problematico della tiroide possono essere la causa di capelli secchi, che assumono un aspetto crespo e non mantengono il loro liscio originario. A causa di ipotiroidismo, ma anche di ipertiroidismo, possono assottigliarsi e indebolirsi a tal punto da cadere in grandi quantità.

Una forma specifica di alopecia è quella areata, strettamente correlata al sistema immunitario e che esita in un diradamento a chiazze. Inoltre, si possono verificare anche situazioni come infezioni al cuoio capelluto (ad esempio la tinea), che richiedono l’intervento di un medico. Il diabete, invece, può comportare un’infezione al follicolo pilifero che, indebolendosi, lascerà cadere il capello. Da qui dunque la necessità di tenere sotto controllo il livello di zuccheri.

Non dimentichiamo, inoltre, che i capelli sono degli annessi cutanei, e come tali possono facilmente soffrire a causa della presenza di malattie che colpiscono la pelle. Un esempio per tutti è il lupus eritematoso sistemico, una malattia autoimmune che in molti pazienti che ne sono affetti comporta manifestazioni cutanee di diverso tipo, oltre a colpire numerosi organi, sia vitali che non.

La produzione di autoanticorpi può esitare in un’aggressione sistemica all’organismo, che non risparmia nemmeno i vasi sanguigni. Compromettendo la loro corretta funzionalità, il lupus può sfociare, tra le sue numerose conseguenze, anche nella perdita diffusa di peli e capelli, che possono cadere senza che avvenga la cicatrizzazione. Inoltre, gli stessi farmaci che vengono impiegati per il trattamento di questa patologia (immunosoppressori e glucocorticoidi) possono contribuire a una perdita dei capelli temporanea.

La perdita dei capelli, se avviene con determinate modalità, può comunque rappresentare un motivo di preoccupazione o di sospetto di un’altra malattia. In particolare, una donna che nota in modo persistente il progredire di una stempiatura, potrebbe trovarsi in presenza dell’inizio di un’alopecia fibrosante frontale. In tali casi, un trattamento rapido può rappresentare una soluzione efficace per prevenire un peggioramento della situazione. Invece, se la perdita avviene a chiazze e in modo improvviso, e diventa maggiormente evidente quando ci si pettina o durante il lavaggio, occorre chiedere una consulenza tricologica per delineare un quadro più preciso della situazione.

Infine, ci sono condizioni mediche che vengono imposte per combattere altri tipi di malattie, come i farmaci immunodepressori, la chemioterapia o la radioterapia, utilizzate come cure contro il cancro, che provocano come effetto molto comune la caduta consistente dei capelli. Per farci un’idea, la perdita di capelli per tumore, che avviene in seguito all’assunzione dei farmaci, solitamente si arresta, e dopo un periodo compreso tra i sei mesi e un anno si ha una ricrescita completa.

Ma ci sono anche altri farmaci che possono predisporre alla perdita dei capelli, come quelli che vengono impiegati per curare l’artrite, i problemi cardiaci e l’ipertensione, la gotta e la depressione.

Trattamenti per la caduta dei capelli

Discusse e individuate le cause, passiamo ora a identificare i possibili rimedi per la caduta dei capelli. Se si tratta di una condizione che si protrae nel tempo, possiamo contare su differenti tipi di soluzioni, che prevedono interventi farmacologici oppure chirurgici.

Farmaci contro la caduta dei capelli

Abbiamo appena parlato dell’esistenza di farmaci che possono interferire negativamente con il ciclo di vita dei capelli causando la perdita, ma c’è anche un rovescio della medaglia: alcuni medicinali appositi costituiscono dei rimedi per l’alopecia, nonostante la loro efficacia sia in larga parte determinata dalla causa specifica che ha determinato il fenomeno. Generalmente, i risultati sono migliori nei casi meno gravi, ovvero se vengono assunti quando il problema non ha ancora raggiunto un livello consistente di gravità.

In particolare, la Food and Drug Administration (FDA), l’ente statunitense che si occupa di valutare la sicurezza di farmaci e alimenti, ha approvato l’utilizzo del minoxidil per il trattamento dell’alopecia androgenetica e di quella areata. Nel primo caso, si tratta della comune calvizie, alla quale soprattutto gli uomini sopraggiungono per via di una combinazione di fattori ormonali e predisposizione genetica. Il risultato è una perdita generalizzata dei capelli che si protrae in modo progressivo, con risparmio di alcune aree, che coincidono con la nuca e la parte bassa delle tempie.

L’alopecia areata, invece, comporta una caduta improvvisa ma delimitata, confinata in chiazze di piccole dimensioni, che formano delle aree calve di forma tondeggiante. Anche in questo caso abbiamo una componente genetica che determina le cause, insieme a una autoimmune. In entrambe le situazioni si può trarre giovamento dall’utilizzo del minoxidil, che si può trovare in commercio in forma di schiuma o di lozioni pure al 2% o al 5%, che devono essere distribuite sullo scalpo due volte al giorno. Per osservare i primi risultati è necessario attendere 3 o 4 mesi in cui il trattamento è avvenuto in modo regolare.

Tuttavia, appena l’utilizzo del farmaco viene sospeso, i miglioramenti svaniscono, dunque si tratta di una terapia che dovrebbe essere assunta a vita. Proprio in ragione di questo fatto, occorre effettuare una valutazione dopo i primi 6 mesi: in caso i risultati raggiunti non siano soddisfacenti, è possibile interrompere l’assunzione. Da considerare attentamente anche gli effetti collaterali che possono verificarsi, che comunemente includono irritazioni alla pelle, che vanno dal prurito alla dermatite, oltre alla secchezza del cuoio capelluto che può comportarne la desquamazione.

Anche la finasteride è approvata contro l’alopecia androgenetica, e in una buona percentuale di casi consente di raggiungere degli effetti positivi, arrestando la caduta e favorendo la crescita di nuovi capelli a partire da follicoli che non sono ancora andati completamente incontro ad atrofizzazione. Il tempo necessario per osservare benefici evidenti, anche in questo caso, si aggira intorno alle 12 settimane, a patto che l’assunzione delle compresse sia avvenuta in modo regolare e continuo.

Il meccanismo di funzionamento del farmaco agisce a livello ormonale, inibendo la conversione del testosterone in un suo sottoprodotto, il diidrotestosterone, che rappresenta un fattore di rischio particolarmente importante per la calvizie. Si tratta di un medicinale che non causa rilevanti problemi alla salute del paziente, ma può presentare degli effetti collaterali fastidiosi nella sfera sessuale, che includono un calo lieve della libido, disfunzione erettile e diminuzione del volume dell’eiaculato. Per quanto concerne le donne, invece, l’assunzione di finasteride è fortemente sconsigliata durante l’età fertile, perché potrebbe causare gravi danni al feto in caso di gravidanza.

Infine, abbiamo i corticosteroidi, anch’essi utilizzati per entrambi i tipi di alopecia descritti in precedenza, somministrati per via orale o parenterale in casi gravi, ma più spesso per via topica. In questo caso l’azione del farmaco si basa sulle sue proprietà anti infiammatorie e immunosoppressive, grazie all’impiego del betametasone e del triamcinolone. Dal momento che l’applicazione avviene principalmente per via topica, gli effetti indesiderati più comuni riguardano la pelle, e possono consistere in bruciore, irritazione o dolore nel punto in cui è avvenuta l’erogazione.

Trattamenti chirurgici

La seconda categoria di trattamenti riguarda quelli chirurgici, che possono essere attuati anche in combinazione, valutando caso per caso l’adattamento al singolo paziente e alle caratteristiche della sua alopecia.

Accanto alle tecniche di riduzione dello scalpo, che consentono di diminuire le parti glabre, troviamo l’autotrapianto di capelli, che consiste nella trasposizione di capelli che vengono ottenuti da un’area di cuoio capelluto prelevato da una zona donatrice del soggetto stesso, coincidente con la nuca. Da qui vengono selezionati i bulbi piliferi che verranno impiantati con micro innesti in anestesia locale nelle zone più bisognose di un rinfoltimento.

Dopodiché la parte della nuca da cui sono stati prelevati viene suturata in modo tale che con il tempo le cicatrici rimarginano del tutto e non rimangano visibili. I risultati sono definitivi, ottimi e destano un effetto completamente naturale, anche se per un riempimento ottimale sono spesso necessarie più sedute operatorie. Si tratta in effetti dell’intervento considerato più affidabile, che rispetto alle vecchie tecnologie presenta il vantaggio della naturalità e della definitività, dal momento che i capelli trapiantati non saranno soggetti a caduta secondaria.

L’operazione inoltre si adatta anche a casi non gravi in cui si cerca un rinfoltimento o di riempire parzialmente alcune aree diradate, la stempiatura o la zona della nuca.

Inoltre, esiste anche la possibilità di ricorrere agli espansori cutanei. Si tratta di inserire protesi al di sotto del cuoio capelluto provvisto di bulbi piliferi, per poi rimuovere tale espansione che andrà a coprire la parte glabra.

In che modo Newlacecu ti può aiutare?

A fronte delle numerose possibilità che abbiamo elencato, dobbiamo comunque sottolineare che, né tra gli interventi farmacologici né tra quelli chirurgici, esiste una cura miracolosa che sia in grado di riportare la persona alla situazione precedente l’inizio dell’alopecia. Tuttavia, esiste un’ultima opzione, promossa da Newlacecu, che si presenta come una soluzione completamente indolore e non invasiva, ovvero la protesi per capelli.

Con questo termine ci si riferisce a un impianto moderno, che fa capo a una tecnologia particolarmente innovativa, e prevede una realizzazione ad hoc, progettata direttamente su misura per il singolo paziente. Si adatta bene per essere applicato in tutte le zone andate incontro a un diradamento estremo, utilizzando come supporto una membrana che può essere sia naturale che artificiale.

Nonostante l’obiettivo perseguito e il concetto alla base di questo trattamento sia in tutto e per tutto sovrapponibile a quello che ha condotto alla nascita delle parrucche, il risultato finale è estremamente diverso, sia per l’effetto naturale sia per il comfort che ne consegue. Inoltre, la protesi capillare garantisce dei risultati immediati che tuttavia possono essere reversibili in caso si cambi idea.

Si tratta comunque di una tecnologia agli albori, che necessita di crescere ma che, al contempo, già promette risultati soddisfacenti grazie allo sviluppo di nuovi tipi di membrane, progettate per essere più resistenti ai fattori esterni che possono attaccarle ma anche più sottili, migliorando di conseguenza l’aderenza fino a passare inosservate, a patto che siano impiantate da un esperto.

Insomma, la protesi per capelli apre nuove strade al mondo dell’alopecia, fornendo ulteriori possibilità alle persone che ne soffrono ma non vogliono piegarsi alla perdita della loro chioma, proponendo una soluzione non invasiva, che non richiede l’intervento della chirurgia ma garantisce ottimi risultati e un effetto completamente naturale.

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Xiufei Wu

Xiufei Wu e' esperta di protesi di capelli e lavora in questo campo da oltre 20 anni.
Ha una laurea in ingegneria conseguita con lode nell'Qingdao University of Science and Technology

Nel 2000 ha iniziato a lavorare nell'ambito della creazione e commercializzazione di protesi capelli e parrucche per poi fondare nel 2005 la sua personale impresa New lacecu wig co, che oggi vanta tra i suoi clienti centinaia di imprese e migliaia di clienti individuali .
Xiufei Wu e' oggi considerata una della maggiori esperte mondiali sulla fabbricazione di protesi capillari e parrucche.

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Su di me

Xiufei Wu e’ esperta di protesi di capelli e lavora in questo campo da oltre 20 anni.
Ha una laurea in ingegneria conseguita con lode nell’Qingdao University of Science and Technology

Nel 2000 ha iniziato a lavorare nell’ambito della creazione e commercializzazione di protesi capelli e parrucche per poi fondare nel 2005 la sua personale impresa New lacecu wig co, che oggi vanta tra i suoi clienti centinaia di imprese e migliaia di clienti individuali .
Xiufei Wu e’ oggi considerata una della maggiori esperte mondiali sulla fabbricazione di protesi capillari e parrucche.

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